Il Quintoquarto è la produzione e la sceneggiatura di uno spettacolo performativo dal titolo: “Absolute Truth”.
Sullo sfondo dell’atto recitativo si alternano immagini metaforiche e musica dal vivo che parlano di un tema purtroppo diffuso e reiterato: la violenza fisica e psicologica sulla donna, la relazione “guasta” tra la coppia, relazione in cui spesso la donna è vittima incapace di allarmarsi. Sappiamo, per avere letto, provato, vissuto attraverso il nostro corpo o attraverso la mediazione di altri corpi, di relazioni malsane, incapaci di dire, raccontare, denunciare, per dipendenza affettiva, psicologica, incapacità di cogliere l’atto manipolativo che si cela nei modi, nelle parole, negli atteggiamenti del partner.
Lo spettacolo–denuncia sembra volere guidare lo spettatore verso una consapevolezza di sé; le immagini proiettate “parlano di abbandono, perdita delle sicurezze, di odio, rabbia e violenza” . I testi e le musiche basati su pezzi originali di David Bowie, interpretati dal vivo, i movimenti di scena e le immagini sottolineano tutte queste emozioni, epilogo di un rapporto compromesso.
I tre canali comunicativi concorrono a creare nello spettatore l’idea di una tridimensionalità in cui le due donne sul palco vivono uno stato di angoscia, di “intrappolamento” in una gabbia in cui esse stesse si sono chiuse. Per quale motivo, ci chiediamo, si vive l’incapacità di un vigile stato di allerta, per quale motivo si è incapaci di cogliere i sintomi di una relazione malsana sino dai primi segnali? Ed ecco che la “inventio” artistica ci pone, come possibilità di riscatto, il desiderio di Greta, emotivamente debole, desiderio che appare come verità assoluta: “avere una seconda possibilità”.
Infatti Greta, “sottomessa” e Rosanna, “partner dominante” vivono una relazione di coppia difficile.
Greta, onirica, vestale che si sacrifica sull’altare del narcisismo della compagna di cui si nutre attraverso un processo di idealizzazione, si sente incapace, non “a posto” nei riguardi di Rosanna, immensamente, incommensurabilmente inarrivabile. Soffre così di gelosia e teme di essere abbandonata. Ma sa rialzarsi, riappropriarsi della propria dignità, cogliere l’opportunità di uno svelamento per affrancarsi dallo stato di schiavitù e di morte.
E Rosanna? Quella delle due dall’apparenza temeraria, sfrontata, arrogante, prepotente, è invece una donna “traballante” , una donna che simula la propria natura con atteggiamenti che nulla hanno a vedere con il calore di rapporti costruiti nella comprensione psichica dell’altro.
Questa storia ci rende consapevoli di una relazione “scoppiata”, dove ognuno dei due attori vive la propria dimensione chiuso nelle proprie debolezze, egoismi, paure, angosce, dove il potere, lo scherno, l’irrisione esercitato da uno è controbilanciato dallo stato di sudditanza dell’altro, modo di porsi vicendevolmente, forse quale sintomo di un vissuto di cui non si vuole riconoscere l’esistenza passata.
La vicenda ci rende noto che Greta cercherà in più di un’occasione di cambiare vita, pur senza successo. Le due donne porteranno la loro relazione ad un punto estremo di rabbia irreparabile. E a quel punto che Greta si vuole dare un’opportunità di nuova vita; così inizierà ex novo un’esistenza secondo un nuovo codice identificativo, “come Rosanna ha sempre desiderato che fosse”. Lasceremo allo spettatore la curiosità di saper come andrà avanti questa storia emblematica, assistendo alla visione dello spettacolo teatrale.
Ci potremmo interrogare su come una relazione possa convivere e rinnovarsi nella reciprocità fatta di rispetto di quanto contraddistingue ognuno di noi, la nostra cifra identificativa.
E ancora, sarà possibile cogliere la soglia della civile convivenza prima di inoltrarsi nell’abisso dell’annullamento di sé, della ferita, della prevaricazione brutale?
Marina Agostinacchio
Interpreti:
Greta Berlese
Rosanna Armenante
Musicisti:
Tommaso Trivelli
Alessio Ometto
Alberto Manzato
Alessandro Eulogi
Francesco Cescutti
Manuel Righetto
Cantanti:
Martina Micaglio
Marco Ruffato
Aurora Inferrera
Alessandro Corrò
Voci fuori campo:
Martina Micaglio e Aurora Inferrera
Altri interpreti:
Filippo Rovea e Filippo Spoladore
Soggetto e sceneggiatura originale
IlQuintoquarto
Concept video
IlQuintoquarto
Produzione video 3d e computergrafica
Alessandro Barison, digitalpopcorn creativity lab
IlQuintoquarto
Audio, video, luci
Andrea Zuanon, Daitan Service
Progetto di gestione sequenze
Alessio Ometto
In collaborazione con
Massimo Povolieri
Contenuti video e montaggio
Andrea Moretti, morettibarbiero.com
Abiti e Scenografie
IlQuintoquarto
con la collaborazione di Stefano Antonello e Nicola Sartorato
Regia
Agostino Nalon.
Info: Quintoquarto19@gmail.com